Per la sua grande esperienza nel ramo immobiliare, serve svecchiare l’impiantistica sportiva italiana? quanto è difficile farlo? F.Bandirali: “Sì, è fondamentale svecchiare l’impiantistica sportiva italiana e non è così complicato farlo. Veniamo purtroppo da un’esperienza in cui l’impiantistica sportiva è in obsolescenza, ma forti dell’esperienza condotta in altri Paesi, abbiamo visto che si può e si deve rinnovare gli impianti sportivi in Italia, dando anche un contributo allo sviluppo di un nuovo asset immobiliare: bisogna concepire l’impianto sportivo come un immobile, lo stadio ad esempio è un immobile in cui i clienti principali si siedono sul tetto, ma al suo interno ci sono volumi che possono generare reddito che può contribuire allo sviluppo dell’economia del Paese”. Quali sono i passi fondamentali da fare per accelerare questo svecchiamento? F.Bandirali: “Abbiamo un vantaggio rispetto al passato: La legge 147 che disciplina all’articolo 1, comma 303 e 305[1], la realizzazione degli impianti sportivi e ciò permette di procedere in maniera più veloce sulla realizzazione di questi ultimi. C’è dunque bisogno di competenze, ovvero da un lato, partner che possano fare da consulenza alle società sportive per guidarle verso lo sviluppo di un nuovo concept dell’impianto sportivo, dall’altro, operatori del ramo immobiliare dato che abbiamo detto che gli impianti vanno visti come veri e propri immobili. Altro aspetto importante è la formazione: questo nuovo asset, infatti, necessita di figure manageriali che possono essere attualmente già pronte grazie ai Master, già in atto da diversi anni, incentrati su questa disciplina. C’è ottimismo sul futuro: partiamo da poco ma arriveremo a tanto”. [1] Legge 27 dicembre 2013, n.147: Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilita' 2014)
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Intervista: Fabio Bandirali, Partner Sportium
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Intervista: Fabio Bandirali, Partner Sportium
Per la sua grande esperienza nel ramo immobiliare, serve svecchiare l’impiantistica sportiva italiana? quanto è difficile farlo? F.Bandirali: “Sì, è fondamentale svecchiare l’impiantistica sportiva italiana e non è così complicato farlo. Veniamo purtroppo da un’esperienza in cui l’impiantistica sportiva è in obsolescenza, ma forti dell’esperienza condotta in altri Paesi, abbiamo visto che si può e si deve rinnovare gli impianti sportivi in Italia, dando anche un contributo allo sviluppo di un nuovo asset immobiliare: bisogna concepire l’impianto sportivo come un immobile, lo stadio ad esempio è un immobile in cui i clienti principali si siedono sul tetto, ma al suo interno ci sono volumi che possono generare reddito che può contribuire allo sviluppo dell’economia del Paese”. Quali sono i passi fondamentali da fare per accelerare questo svecchiamento? F.Bandirali: “Abbiamo un vantaggio rispetto al passato: La legge 147 che disciplina all’articolo 1, comma 303 e 305[1], la realizzazione degli impianti sportivi e ciò permette di procedere in maniera più veloce sulla realizzazione di questi ultimi. C’è dunque bisogno di competenze, ovvero da un lato, partner che possano fare da consulenza alle società sportive per guidarle verso lo sviluppo di un nuovo concept dell’impianto sportivo, dall’altro, operatori del ramo immobiliare dato che abbiamo detto che gli impianti vanno visti come veri e propri immobili. Altro aspetto importante è la formazione: questo nuovo asset, infatti, necessita di figure manageriali che possono essere attualmente già pronte grazie ai Master, già in atto da diversi anni, incentrati su questa disciplina. C’è ottimismo sul futuro: partiamo da poco ma arriveremo a tanto”. [1] Legge 27 dicembre 2013, n.147: Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilita' 2014)
Intervista: Gianmaria Restelli, Head of Sponsorship UnipolSAI
Unipol è presente come sponsor in numerosi sport ed eventi sportivi, in particolare alle recenti Olimpiadi di Rio de Janeiro. Perché un gruppo assicurativo - bancario investe così tanto nello sport? Restelli: “Lo sport è uno dei veicoli fondamentali per far crescere il nostro Brand. L’idea di essere in tutta Italia vicino agli sportivi è per noi fondamentale. Abbiamo scelto sport che siano icone di impegno e sacrificio che si avvicinano ai valori e alla vision di UnipolSai[1]. Siamo infatti main sponsor della Federazione Nuoto, della Federazione Atletica e della Lega Volley. Su questa linea abbiamo puntato ad un accordo di sponsorizzazione con il CONI che ci ha portato a supportare la spedizione olimpica italiana in Brasile. L’obiettivo principale è quello di restare vicino alle persone e a ciò che amano per aumentare il posizionamento del Brand nella percezione del pubblico e in Italia quasi tutti amano lo sport. Siamo soddisfatti degli investimenti che abbiamo effettuato finora nel mondo dello sport e tale investimenti rappresentano tutt’ora la priorità nella nostra Corporate sponsorship program dove sono previsti investimenti anche nel campo dell’entertainment, del sociale e dell’arte. Abbiamo infatti ricevuto dagli investimenti nella sponsorizzazione sportiva un grande ritorno di immagine: basti pensare che in 2 anni la Brand Awareness di UnipolSai è cresciuta di 18 punti percentuali. Lo sport continuerà dunque ad essere il nostro veicolo principale di Brand awareness e business anche per il futuro”. [1] UnipolSai è la parte del gruppo Unipol dedicata al ramo assicurativo.
Intervista: Francesco Ghirelli, Dir Generale Lega PRO
Quali sono gli obiettivi della Lega Pro e come deve cambiare per attrarre maggiori investimenti da parte gli sponsor e creare un legame più stretto con i tifosi? F.Ghirelli: “Vogliamo innovare la Lega Pro, renderla sempre più legata al territorio e ai giovani. Deve essere chiaro che la Lega Pro deve avere le proprie radici legate al territorio e deve essere un ambiente adatto alla formazione, non solo di giovani calciatori, ma anche di giovani arbitri e allenatori. Si deve portare interesse intorno alle partite e a tale scopo stiamo trasmettendo gli incontri in streaming per portare il prodotto più vicino ai giovani, per farli appassionare ed avere una maggiore fidelizzazione di quel giovane segmento di pubblico, facendogli conoscere meglio la propria squadra ed il legame con il territorio che rappresenta. La crescita dei giovani però, non deve essere soltanto di tipo tecnico, ma deve essere anche una maturazione della personalità e della responsabilità: vogliamo, infatti, trasmettere valori di responsabilità sociale e solidarietà grazie a diverse iniziative di beneficenza, come ad esempio la partnership con Unicef”.
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Per la sua grande esperienza nel ramo immobiliare, serve svecchiare l’impiantistica sportiva italiana? quanto è difficile farlo? F.Bandirali: “Sì, è fondamentale svecchiare l’impiantistica sportiva italiana e non è così complicato farlo. Veniamo purtroppo da un’esperienza in cui l’impiantistica sportiva è in obsolescenza, ma forti dell’esperienza condotta in altri Paesi, abbiamo visto che si può e si deve rinnovare gli impianti sportivi in Italia, dando anche un contributo allo sviluppo di un nuovo asset immobiliare: bisogna concepire l’impianto sportivo come un immobile, lo stadio ad esempio è un immobile in cui i clienti principali si siedono sul tetto, ma al suo interno ci sono volumi che possono generare reddito che può contribuire allo sviluppo dell’economia del Paese”. Quali sono i passi fondamentali da fare per accelerare questo svecchiamento? F.Bandirali: “Abbiamo un vantaggio rispetto al passato: La legge 147 che disciplina all’articolo 1, comma 303 e 305[1], la realizzazione degli impianti sportivi e ciò permette di procedere in maniera più veloce sulla realizzazione di questi ultimi. C’è dunque bisogno di competenze, ovvero da un lato, partner che possano fare da consulenza alle società sportive per guidarle verso lo sviluppo di un nuovo concept dell’impianto sportivo, dall’altro, operatori del ramo immobiliare dato che abbiamo detto che gli impianti vanno visti come veri e propri immobili. Altro aspetto importante è la formazione: questo nuovo asset, infatti, necessita di figure manageriali che possono essere attualmente già pronte grazie ai Master, già in atto da diversi anni, incentrati su questa disciplina. C’è ottimismo sul futuro: partiamo da poco ma arriveremo a tanto”. [1] Legge 27 dicembre 2013, n.147: Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilita' 2014)
Intervista: Gianmaria Restelli, Head of Sponsorship UnipolSAI
Unipol è presente come sponsor in numerosi sport ed eventi sportivi, in particolare alle recenti Olimpiadi di Rio de Janeiro. Perché un gruppo assicurativo - bancario investe così tanto nello sport? Restelli: “Lo sport è uno dei veicoli fondamentali per far crescere il nostro Brand. L’idea di essere in tutta Italia vicino agli sportivi è per noi fondamentale. Abbiamo scelto sport che siano icone di impegno e sacrificio che si avvicinano ai valori e alla vision di UnipolSai[1]. Siamo infatti main sponsor della Federazione Nuoto, della Federazione Atletica e della Lega Volley. Su questa linea abbiamo puntato ad un accordo di sponsorizzazione con il CONI che ci ha portato a supportare la spedizione olimpica italiana in Brasile. L’obiettivo principale è quello di restare vicino alle persone e a ciò che amano per aumentare il posizionamento del Brand nella percezione del pubblico e in Italia quasi tutti amano lo sport. Siamo soddisfatti degli investimenti che abbiamo effettuato finora nel mondo dello sport e tale investimenti rappresentano tutt’ora la priorità nella nostra Corporate sponsorship program dove sono previsti investimenti anche nel campo dell’entertainment, del sociale e dell’arte. Abbiamo infatti ricevuto dagli investimenti nella sponsorizzazione sportiva un grande ritorno di immagine: basti pensare che in 2 anni la Brand Awareness di UnipolSai è cresciuta di 18 punti percentuali. Lo sport continuerà dunque ad essere il nostro veicolo principale di Brand awareness e business anche per il futuro”. [1] UnipolSai è la parte del gruppo Unipol dedicata al ramo assicurativo.
Intervista: Francesco Ghirelli, Dir Generale Lega PRO
Quali sono gli obiettivi della Lega Pro e come deve cambiare per attrarre maggiori investimenti da parte gli sponsor e creare un legame più stretto con i tifosi? F.Ghirelli: “Vogliamo innovare la Lega Pro, renderla sempre più legata al territorio e ai giovani. Deve essere chiaro che la Lega Pro deve avere le proprie radici legate al territorio e deve essere un ambiente adatto alla formazione, non solo di giovani calciatori, ma anche di giovani arbitri e allenatori. Si deve portare interesse intorno alle partite e a tale scopo stiamo trasmettendo gli incontri in streaming per portare il prodotto più vicino ai giovani, per farli appassionare ed avere una maggiore fidelizzazione di quel giovane segmento di pubblico, facendogli conoscere meglio la propria squadra ed il legame con il territorio che rappresenta. La crescita dei giovani però, non deve essere soltanto di tipo tecnico, ma deve essere anche una maturazione della personalità e della responsabilità: vogliamo, infatti, trasmettere valori di responsabilità sociale e solidarietà grazie a diverse iniziative di beneficenza, come ad esempio la partnership con Unicef”.